Efficacia e sicurezza degli anticoagulanti nei pazienti con fibrillazione atriale e storia di cadute riguardo al rischio di cadute


La fibrillazione atriale rappresenta una delle principali cause di ictus. Gli anticoagulanti riducono sostanzialmente il rischio di ictus, ma sono anche associati a un aumento dei sanguinamenti. Per questo motivo molti pazienti non ricevono anticoagulanti, in particolare quelli a rischio di cadute.

Al fine di confrontare, in termini di sicurezza ed efficacia, le diverse opzioni di trattamento anticoagulante ( in particolare, antagonisti della vitamina K [ VKA ] versus anticoagulanti orali non-antagonisti della vitamina K [ NOAC ] ) per la gestione dei pazienti con fibrillazione atriale a rischio di caduta e con storia di cadute, è stata condotta una revisione sistematica della letteratura ( fino a marzo 2022 ), includendo studi aventi come esito, l’insorgenza di ictus ischemico, emorragia maggiore, emorragia intracranica, ictus emorragico, infarto del miocardio, emorragia gastrointestinale, la mortalità cardiovascolare e la mortalità per tutte le cause, ed una meta-analisi multilivello.

Sono stati identificati 919 articoli, dei quali 848 residui dopo rimozione dei duplicati. Sono stati esaminati i testi completi di 155 articoli e 10 sono stati selezionati per la sintesi quantitativa finale.
Il rischio di bias per gli studi inclusi era da moderato a grave.

Nella meta-analisi, gli anticoagulanti NOAC sono stati associati, nei pazienti con fibrillazione atriale a rischio di cadute, con un’efficacia superiore rispetto agli antagonisti VKA nella prevenzione di ictus ischemico / embolia sistemica ( hazard ratio [ HR ] 0,82, intervallo di confidenza al 95% [ IC ] 0,69-0,98; p inferiore a 0,05 ) e a un minor rischio di emorragia intracranica ( HR 0,53; IC 95%, 0,40-0,71; p inferiore a 0,05 ).
Non sono state riscontrate differenze in altri esiti.

Questi risultati suggeriscono un uso preferenziale degli anticoagulanti orali non-antagonisti della vitamina K rispetto agli antagonisti della vitamina K, con importanti implicazioni cliniche per medici e pazienti. ( Xagena_2022 )

Galvain T et al, Drug Saf 2022; 45(11):1349-1362

Xagena_Medicina_2022